Scritta da: C. De Padua Visconti
Non riuscire più a ridere insieme è un segno ineluttabile di scarsa sinergia, di amore deteriorato.
Composta martedì 3 febbraio 2015
Non riuscire più a ridere insieme è un segno ineluttabile di scarsa sinergia, di amore deteriorato.
Vorrei vederti e accarezzarti con i miei sguardi, così saprò un domani di aver gustato il paradiso.
Quando assoggettiamo la nostra libertà per ricevere un beneficio, svendiamo consapevolmente la nostra dignità che non può essere equiparata a nessun valore.
È nella densa notte che si risvegliano i postumi di un amore posteggiato nel cuore e mai dimenticato dall'anima.
I suoi occhi erano come una rete da pesca, tutte le volte che lanciavano sguardi imprigionavano la mia anima!
Ognuno di noi lascia un po' del suo cuore sul cammino di chi ha voluto bene!
Vidi i suoi occhi distinguersi da altri, impetuosi catturarono il mio cuore e lo resero prigioniero! Vi era una luce imperiosa che richiamava la mia anima, in un'arcana energia, calamitava i miei sensi; da allora io non fui più me stesso, qualcosa mi orientava senza che nessuno o cosa potesse dirottarmi! Lei era entrata nel mio cuore improvvisamente, ed io non fui più padrone di me stesso!
Mi troverà l'anima che avrà la giusta combinazione per aprirmi la porta del cuore?
Mentre gli anni scorrono velocemente, fate degli attimi preziosi ricordi, il tempo non fa sconti!
Ci deve essere un posto lontano dalla terra, un luogo magico fatto per coloro che si amano con le anime benché distanti nei corpi!