Se non ti sei accorto,
ti ho regalato un sentiero,
l'ho fatto pur vedendo che quelli come te,
l'amore non lo possono perdonare.
Ma non ci volevo credere.
E le parole reali non puoi, non puoi ascoltare.
Ci sono dei teatri che si svolgono dentro di noi,
colpiscono la vita fuori e l'annullano.
È il destino dei suicidi, dei lupi nella steppa.
Non fartene colpa, della mia ingenuità che non conoscevi,
chissà quanti altri, al posto tuo, avrebbero agito allo stesso modo.
Non avevo fatto i conti con le tue paure, con la mia insensata anima da pesce e la tua vorace repressione.
Perché, perché la paura dell'irreale?
Composta lunedì 19 marzo 2012

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